
il tran tran delle primarie si è concluso ieri quando la solita voce pacata e confortante (soprattutto per gli avversari) di dario franceschini incoronava pier luigi bersani nuovo super mega iper cazzutissimo oppositore di silvio berlusconi.
possiamo dire che ha vinto chi è sostenuto dalla laicissima paolona binetti e che probabilmente non la manderà neanche a casa nonostante il voto contrario alla legge sull’omofobia (proposta dallo stesso centro-sinistra), ha vinto chi, sotto sotto, non ha voluto un vero e proprio dibattito televisivo tra questi tre poveri cristi che si sudavano la segreteria di un partito che quanto a sfiga potrebbe avere come santo protettore aldo biscardi; ha vinto chi ha come braccio destro mr d’alema, noto tra la resistenza berlusconiana come inciucione e salvatore del nostro miTo nei suoi momenti più bui, come il furbone che si intascava tangenti e che aveva (o ha ancora) una passione irresistibile per le scalate (bancarie) e come simbolo di una classe dirigente vecchio stile che grillo e co. manderebbe tutta a farsi curare la mega prostata che si ritrovano.
ha vinto forse anche il più carismatico dei tre che, a dire la verità, anche marzullo riuscirebbe a battere nell’incitare le folle.
intanto, poracci, il darione e l’ignazio rimangono a bocca asciutta con la consapevolezza che si sono presi una stangatona mica male visto che sommando i loro voti non riuscirebbero comunque a vincere.
i giochi, dunque, ormai sono fatti, sediamoci in poltrona e godiamoci le nuove peripezie che questo nuovo protagonista ci regalerà in questa stroboscopica avventura che è la politica italiana.
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